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31 Ottobre 2022

Grandi dimissioni, grandi ripensamenti

Joelle Gallesi

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Del fenomeno delle grandi dimissioni, chiamato anche Great Resignation, abbiamo parlato più volte. Ha portato in Italia un boom di dimissioni che nel secondo trimestre del 2021 è stato dell’85%, mentre a fine anno si è assestato al 26,7%. Numeri impressionanti di cui abbiamo approfondito tendenze e concause. 

Ma la reale domanda è: chi lascia un’azienda, magari “pur di cambiare qualcosa”, è soddisfatto della scelta? Anche dopo 6-12 mesi? 

Questa è la domanda che ho fatto a Joelle Gallesi, Managing Director di Hunters Group, società di ricerca e selezione di personale qualificato. Lei, insieme al suo team, ha indagato sul livello di soddisfazione delle persone che hanno scelto di intraprendere un nuovo percorso professionale.

Abbiamo parlato:

  • Di quanto l’instabilità generata dall’emergenza sanitaria ha modificato bisogni e necessità e quindi influenzato la scelta lavorativa presa;
  • Delle motivazioni che hanno incentivato il cambiamento e delle aspettative dei candidati;
  • Dell’importanza di un processo strutturato di onboarding che “converte” il candidato in collaboratore fidelizzato;
  • Della difficoltà di ingaggiare il futuro collaboratore in processi di selezione svolti interamente da remoto;
  • Delle figure professionali maggiormente soddisfatte e quelle che invece stanno già prendendo in considerazione un ulteriore cambio, dopo pochi mesi in azienda.

Non voglio spoilerare …. ma la percentuale di persone poco o per nulla soddisfatte della scelta fatta sfiora il 30% – lo avreste mai pensato? Di cui la maggior parte tornerebbe volentieri nella vecchia azienda. Quindi viene spontaneo approfondire anche quali strumenti di retention sono quelli maggiormente efficaci. 

Non possiamo permetterci di perdere persone per una momentanea demotivazione!

Abbiamo parlato anche del ruolo fondamentale di noi Recruiter per attrarre candidati qualificati, per raccontare l’azienda e la posizione basandoci sui valori reali, vissuti nella quotidianità e che devono combaciare con il progetto di vita del candidato che abbiamo di fronte.

Alla fine non poteva mancare la domanda sulle 3 competenze che il Recruiter oggigiorno deve avere per svolgere al meglio il suo ruolo delicato ma strategico.

Insomma, è stato un confronto interessante che mi ha regalato tanti spunti di riflessione.

 

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